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Opporsi: è una parola – L’editoriale di Marco Travaglio [5/10/2023]

Opporsi: è una parola. L'editoriale di Marco Travaglio del 5/10/2023.
Caricatura di Elly Schlein, pubblicata dal Fatto Quotidiano lunedì 13 marzo, a firma di Francesco “Frank” Federighi

di Marco Travaglio

Anziché rinfacciarsi di non fare abbastanza opposizione, i partiti di opposizione dovrebbero mettersi d’accordo almeno su cosa significhi fare opposizione. Parevano averlo capito quest’estate, quando Pd, M5S, Avs e Azione lanciarono una proposta unitaria sul salario minimo legale di 9 euro l’ora, mettendo in imbarazzo la Meloni davanti ai suoi elettori. Poi, anziché imparare dal proprio successo e proseguire sulla stessa strada su altri temi trasversali, si sono incartati. Due esempi macroscopici: il contratto di servizio Rai e i fondi per la sanità.

Il contratto Stato-Rai lo vota la Vigilanza, dove le tre destre hanno i numeri per approvarselo da sole. La loro prima bozza era una barzelletta che pareva scritta a quattro mani da Vannacci e Giambruno. Dopo un mese di mediazioni, la presidente 5S Floridia e i relatori Nicita (Pd) e Lupi (centrodestra) sono riusciti a eliminare le peggiori schifezze e a inserire princìpi fondamentali, come giornalismo d’inchiesta, tutela dei minori, inclusione e accoglienza. Certo, non è il contratto che avrebbe scritto il centrosinistra: a cui però mancano i numeri. Fare opposizione è migliorare la Rai, o salire sull’Aventino e ululare alla luna mentre le destre la distruggono definitivamente? M5S e Azione hanno scelto la prima opzione. Pd e Avs (con i finti oppositori renziani) hanno preferito il “tanto peggio tanto meglio”, sconfessando il loro relatore e accusando Conte di inciuciare con la destra (che, detto da chi ha piazzato la moglie di Boccia su Rai3, fa sbudellare dal ridere).

Elly Schlein tuona contro i tagli del governo alla sanità pubblica. Ma il governo Draghi, diversamente dal Conte-2, le destinava risorse inferiori (in valori assoluti) o equivalenti (in rapporto al Pil) a quelle previste dal governo Meloni. Il che può mettere in serio imbarazzo l’ex ministro Speranza e lo stesso Pd, che Draghi lo idolatrava senza la benché minima critica. Giusto chiedere più soldi per la sanità, ma sparare cifre strappa-applausi (“Servono 20 miliardi sul diritto alla salute”) è un boomerang, se non si dice dove si pensa di trovarli. Il Fatto ha appena indicato una decina di misure che porterebbero 37 miliardi in più nelle casse dello Stato: perché il Pd non ne fa propria qualcuna? È vero che la nostra spesa sanitaria è sotto la media Ue-Ocse, ma è mal distribuita e troppo sperperata, polverizzata com’è in una miriade di centrali appaltanti regionali. Che aspettano le opposizioni a far tesoro della tragedia Covid e a proporre di sottrarre la sanità alle Regioni per ridarla allo Stato e farne finalmente un bene comune uguale per tutti? Se i sedicenti “governatori” del Pd strillano, pazienza: le loro smanie di soldi e potere non possono continuare a pagarle i malati.

Il Fatto Quotidiano, 5 ottobre 2023

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