Lo so che ci sono cose più importanti. Tipo le corbellerie di Mattarella sulla guerra: “Se l’Ucraina cadesse assisteremmo a una deriva di aggressioni ad altri Paesi ai confini con la Russia e questo – come avvenne nel secolo scorso tra il 1938 e il ’39 – condurrebbe a un conflitto generale e devastante” (e quali prove ha che Putin intenda invadere l’Europa come Hitler, visto che ha invaso l’Ucraina per impedirne l’ingresso nella Nato e difendere i russofoni in Donbass bombardati per otto anni da Kiev? E con quali truppe lo farebbe, visto che mantiene appena le posizioni nelle 5 regioni ucraine occupate? E Mattarella è lo stesso vicepremier del governo che bombardò Belgrado?). O i volgari dossieraggi e linciaggi contro una giudice che manifesta per la Costituzione da parte di chi difende un generale che spara sulla Costituzione. O il voto del Pd con le destre per iscrivere nel Famedio di Milano il nome di B., pregiudicato e finanziatore della mafia, accanto ai Manzoni, Mazzini, Cattaneo, Toscanini, Quasimodo, Valiani, Gaber, Fo, Rame, Jannacci, Fracci, Merini, Raboni, Borrelli. Tipo l’ennesima sentenza che impone al Fatto di pagare uno sproposito a un politico decaduto e innominabile per qualche battuta “incontinente” senza aver mai scritto il falso.
Ma la notizia è troppo ghiotta per non parlarne: in Rai non si parla d’altro che del primo ospite del nuovo talk politico di Rai3 condotto da Nunzia De Girolamo (Avanti Popolo, in omaggio al popolo in delirio per un programma che costa 200 mila euro a puntata, contro gli 80 del predecessore CartaBianca). La De Girolamo non è omonima dell’ex deputata e ministra FI e Ncd, poi trasmigrata in zona Lega, nonché moglie del capogruppo Pd Francesco Boccia. È proprio lei. E si dice che il suo primo ospite, al debutto di martedì prossimo, sarà Boccia, che non è un omonimo di suo marito: è proprio lui. Che, per soprammercato, è pure il dirigente Pd incaricato da Schlein di seguire il dossier Rai (e, va detto, l’ha seguito egregiamente, se la sua signora ha conquistato la prima serata). Pare anche che i due, anziché risolvere gli eventuali problemi coniugali nel tinello di casa, litigheranno in studio per far parlare del programma (sennò, stretto fra Iene, Belve, Floris e Berlinguer, rischia di non filarselo nessuno). Noi non vogliamo credere che il numero due di Elly Schlein intenda davvero farsi intervistare da sua moglie, ma il suo silenzio col nostro cronista parla da sé. Forse non ha capito che, se litiga in diretta con Nunzia, fa ridere i polli esattamente come se ci fa pappa e ciccia: nel primo caso tutti penseranno a una sceneggiata, nel secondo invece pure. A proposito: con che faccia il Pd denuncerà il conflitto d’interessi di Giambruno con la fidanzata premier?
Il Fatto Quotidiano, 7 ottobre 2023