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Il Castoro Cinema

Pier Paolo Pasolini: Accattone – Saggio di Serafino Murri

Pasolini nel girare Accattone, metteva le mani in una ferita aperta nella pseudo-coscienza borghese, quella dell’esistenza di due Italie, una ufficiale, l’Italia da esportazione, onesta, né povera né ricca ma allegra e sincera, e un’Italia miserrima, in cui tutto, dalla lingua ai codici morali, era fermo ad un passato mai risolto di carognesca vitalità senza scampo.

BARRY LYNDON – di Enrico Ghezzi [Il Castoro Cinema]

Barry Lyndon non ha bisogno di chiamarsi Settecento. Se il titolo in Bertolucci indica l’intenzione astratta di definire storicamente quello che – dalla schematica situazione iniziale – si è riproposto come un film dai personaggi classici e «umani»; un film in cui della grandezza e casualità della Storia c’è solo la fluvialità del tempo e l’ampiezza della produzione (la storia economica del film), in Kubrick il nome – come si accennava – deve definire lo sparuto soggetto che è protagonista.

Il dr. Stranamore – di Enrico Ghezzi [Il Castoro Cinema]

Per molti versi, il film più «erotico» di Kubrick è ‘Il dr. Stranamore’ (1963) (girato anch’esso in Inghilterra), che segna la fine della collaborazione con Harris (il quale vuol passare alla regia ed esordirà due anni dopo con ‘Stato d’allarme’, film che sembra essere la risposta «realistica» a Stranamore).

LOLITA (1962) – di Enrico Ghezzi [Il Castoro Cinema]

Che Kubrick punti molto di più sull’ossessione in sé che sul suo oggetto (Lolita), è dimostrato già dal principale spostamento operato rispetto al romanzo: l’insediamento all’inizio della sequenza dell’uccisione di Quilty, che vedremo ripetuta in coda (come è nel romanzo).

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