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Molto intelligence – L’editoriale di Marco Travaglio [1/3/2024]

Travaglio critica l'intelligence italiana che diffonde rivelazioni ovvie su Cina/Russia e trascura crisi interne.

Nell’articolo di Marco Travaglio per Il Fatto Quotidiano del 1 marzo 2024, si offre una critica ironica e mordace sull’efficacia dell’intelligence italiana, evidenziando come le rivelazioni presentate nell’annuale relazione dei servizi segreti suonino ovvie e poco sorprendenti. Travaglio sottolinea con sarcasmo la scoperta che la Cina persegue obiettivi geostrategici e di influenza, anche in Africa, utilizzando la diaspora cinese per raccogliere informazioni e operazioni cibernetiche a fini propagandistici. Parimenti, si ironizza sulle accuse di interferenze russe in vari processi democratici occidentali attraverso fake news e manipolazioni digitali, suggerendo che queste rivelazioni non solo siano banali, ma ignorino le reali problematiche interne dell’Occidente, come l’impatto economico delle sanzioni alla Russia sull’agricoltura europea. Travaglio conclude con una provocazione: forse l’intelligence farebbe meglio a concentrarsi sui veri problemi che affliggono i cittadini, piuttosto che su complotti internazionali già ampiamente discussi.

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di Marco Travaglio

Casomai servissero conferme, l’annuale relazione dei servizi segreti presentata dal trio Mantovano-Belloni- Guerini dimostra che i miliardi investiti nell’intelligence sono ben spesi. I nostri segugi hanno scoperto verità insospettabili e sconvolgenti, tipo che “il tema Cina è oggi sul tavolo di tutte le democrazie occidentali”. Ma va? Ha “finalità non solo economiche, ma anche geostrategiche, di controllo di aree di influenza”, anche “in Africa” (ma ci rendiamo conto?). Pare addirittura che esista una “diaspora cinese in altri Paesi” (ci sono cinesi anche fuori dalla Cina), usata “per acquisire informazioni qualificate” (la Cina, non so se mi spiego, ha delle spie), senza contare le “operazioni cibernetiche con finalità di propaganda” (roba da matti: i cinesi fan di tutto perché si parli bene o non si sparli di loro). Tutta roba che noi occidentali non ci sogneremmo mai.

E non basta, signora mia: c’è pure la Russia. Ah no? Che Putin avesse fatto vincere la Brexit, Trump, il No al Referenzum, i 5S e la Lega a suon di fake news, troll, hacker e hater era noto. Poi si addormentò e vinsero Macron, Biden e la Meloni, fino alle Regionali in Sardegna dove l’amico Salvini è precipitato al 3,5%, ma mica può far tutto lui. Ora però lo Zar s’è svegliato e intende truccare con la sola imposizione delle mani le elezioni in ben “76 Paesi” sfruttando “le nostre garanzie di libertà e indipendenza dei media” (le leggi Bavaglio della Meloni, l’arresto di Assange a Londra per dargli l’ergastolo negli Usa, cose così). In Italia – svela sgomento Mantovano – ben “sei canali social filorussi han provato ad accreditare l’idea assolutamente infondata che la protesta dei trattori derivasse dagli effetti economici delle sanzioni alla Russia”. Quindi dev’essere una fake news il fatto che la protesta degli agricoltori sia partita dalla Polonia (il Paese più filo-Kiev dell’Ue), stufa della concorrenza sleale dei cereali ucraini, al punto che il premier filo-Nato Tusk vuol bloccarli; e sia dilagata in Europa per i rincari delle materie prime e dell’energia dovuti alle auto-sanzioni a Mosca. E ora i falsari russi “inquinano l’informazione sull’inflazione, i prezzi dell’energia e il costo delle materie prime”, mentre in Europa la gente è entusiasta di non arrivare a metà mese grazie al caro-bollette, al caro-benzina e al caro-tutto causati dalle sanzioni e di sentirsi dire da Bruxelles che non c’è un euro per chi ha bisogno, ma urge inviare 50 miliardi a botta a Zelensky, investirne il decuplo in armi e mandare i nostri figli a morire in Ucraina. Indagando ancora un po’, la nostra intelligentissima intelligence potrebbe pure scoprire che Putin ha prepensionato tutti i cyberpropagandisti, da quando ha scoperto che per sputtanare l’Occidente basta lasciar parlare i suoi governanti.

Il Fatto Quotidiano, 1 marzo 2024

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