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Mi scappa la lista – L’editoriale di Marco Travaglio [11/10/2023]

L'esercito israeliano alle porte di Gaza - Vignetta satirica di Beppe Mora

di Marco Travaglio

Come tutte le tragedie dell’umanità, anche la guerra israelo-palestinese diventa farsa appena varca la frontiera italiana. Il merito va a quella cricchetta di onanisti da Twitter che usa qualunque dramma mondiale per le sue batracomiomachie domestiche. Due anni fa, mentre gli americani scappavano da Kabul dopo vent’anni di occupazione criminale e inutile, cercavano qualcuno di famoso che stesse coi Talebani e, siccome non trovavano nessuno, inventavano “Italibani” mai esistiti. Poi, dopo l’attacco russo all’Ucraina, partirono a caccia di qualche personaggio illustre che lo giustificasse: invano. Ma trovarono comunque il modo di stilare liste di liste di putiniani immaginari: Orsini, il Fatto al gran completo, Caracciolo, Zagrebelsky, il Papa e altri noti cosacchi. Ultimamente le cose a Kiev andavano così bene che tutti scrivevano ciò che diceva Orsini senza versargli la Siae. E la falange atlantista era un po’ sulle sue, depressa dal flop della inoffensiva ucraina e dall’idea di dover dare presto del putiniano pure a Biden. Quand’ecco, provvidenziale, l’attacco di Hamas a Israele. Anche stavolta chi sperava di trovare uno straccio di vip schierato coi tagliagole rimane deluso. Ma nessun problema. Giornale e Libero sbattono in prima pagina Zaki perché dice di Netanyahu un po’ meno di ciò che scrive la stampa israeliana. Un tapino del Riformatorio delira sul “mefitico alito” di Orsini e Montanari e inventa il “silenzio di Conte” che invece parla dal primo giorno.

Ma il meglio, come sempre, viene da Repubblica. Folli è un po’ seccato perché nessun 5Stelle giustifica Hamas, ma pazienza: “tra i 5S c’è chi ha cominciato ad adombrare il tema” (qualunque cosa significhi). Merlo, essendo il re del fantasy, è esonerato dall’attinenza alla realtà: infatti riesce a scrivere restando serio che “l’antisemitismo nei 5Stelle è addirittura fondativo”. Non hanno mai detto nulla contro gli ebrei, ma il Merlo applica la logica del lupo con l’agnello: “Sei mesi fa hai detto male di me”; “Ma se non ero ancora nato!”; “Allora sarà stato tuo padre”. Per l’angolo del buonumore, il Foglio pubblica un penoso appello di Zelensky che, siccome non se lo fila più nessuno, si imbuca nella guerra altrui per dire che a Gaza c’entrano Putin e pure l’Iran (peccato che lo smentiscano persino gli Usa). Lo stesso Foglio smaschera l’“Intifada grillina” per gli “strani rapporti” dei 5 Stelle con “un’associazione vicina ai terroristi”. Perbacco. Le prove sono schiaccianti: due parlamentari 5S visitarono nientemeno che “i campi profughi palestinesi in Libano”; uno “ricevette in Senato il vicepresidente di una Onlus”; e un altro accolse “a Pratica di Mare una bimba di due anni, Talya, bisognosa di cure”. Quindi non si scappa: ha stato Conte.

Il Fatto Quotidiano, 11 ottobre 2023

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