di Pietro Bianchi È difficile dire quale fosse la precisa intenzione del regista Stanley Kubrick quando decise di fare un film, Arancia meccanica, dal romanzo
Le riedizioni di Lolita e di Arancia Meccanica: il cinema come “magnifica ossessione”, la componente ludica della violenza in una messa in scena “assoluta” delle nostre pulsioni e illusioni culturali.