In attesa dell’arrivo nella sale italiane di Stanlio & Ollio, interpretato da Steve Coogan e John C Reilly, ripercorriamo ciò che realmente accadde nel tour del 1953 con la più grande coppia comica della storia
di Jonny Wilkes
I Ragazzi (orig. “The Boys”) salparono nel porto di Cobh, a Cork, in Irlanda, il 9 settembre 1953, non aspettandosi che il loro arrivo causasse alcun clamore. Dopo un viaggio tranquillo, con mare calmo da New York, la coppia non aveva pensato di organizzare un grande evento pubblicitario su quando e dove sarebbero tornati in Europa. Ma nonostante i giorni migliori fossero saldamente alle loro spalle, i grandi Laurel e Hardy erano ancora due amate icone della comicità. Lo spettacolo a sorpresa che li accolse fu pressoché travolgente.
“L’amore e l’affetto che trovammo quel giorno a Cobh furono semplicemente incredibili”, scrisse a un amico Stan Laurel, il magro. “C’erano centinaia di barche che fischiavano e una folla di persone che urlava sulle banchine.” L’intera città, a quanto pareva, venne a salutarli e le scuole erano state chiuse per l’occasione in modo che i bambini non si perdessero l’evento. Laurel in seguito ricevette una lettera da qualcuno della Bank of Ireland “dicendomi che tutto il personale, a causa dell’eccitazione, aveva lasciato la banca spalancata per venire a trovarci, poi, una volta resisi conto, si precipitarono tutti indietro!”
Il culmine venne raggiunto quando, come scrisse Laurel, “tutte le campane della chiesa di Cobh iniziarono a risuonare la nostra canzone a tema Dance of the Cuckoos e Babe [Hardy] mi guardò e iniziammo a piangere. Non dimenticherò mai quel giorno. Mai.”
Cominciò così, nelle circostanze più incoraggianti, un impegnativo — e in fin dei conti maledetto — tour teatrale della Gran Bretagna e dell’Irlanda. Questo dovette richiamare ricordi felici e tanto apprezzati delle visite precedenti.
Laurel e Hardy erano andati in tour al culmine della loro fama nel 1932, l’anno in cui vinsero il loro unico Oscar per il strepitoso cortometraggio The Music Box, che vede il duo tentare di consegnare un pianoforte su una lunga rampa di scale.
PER ORDINE DI SUA MAESTÀ
Nel 1947, una serie di spettacoli teatrali durati sei settimane fu accolta con quella che si potrebbe definire pura isteria; ovunque andassero, Stan e Ollie venivano accerchiati e a volte schiacciati dalla folla. A Liverpool, dovette essere chiamata la polizia a cavallo per trattenere i fan. Il tour, che incluse un’esibizione per Giorgio VI e la giovane principessa Elisabetta, riscosse un tale successo che fu esteso anche ad altri paesi europei.
Nel 1953, tuttavia, non si poteva negare che la coppia, all’epoca erano entrambi sessantenni, non otteneva l’adorazione globale di una volta, né aveva la salute e l’energia dei loro giorni di gloria. Avevano lavorato in coppia sin dal 1927, raggiungendo il successo realizzando oltre 30 film muti per gli Hal Roach Studios. E quando il sonoro entrò in scena, The Boys (“I Ragazzi,” come erano stati affettuosamente ribattezzati una volta raggiunto il successo), furono tra le star del muto di maggior successo a trovare le loro voci (una inglese, una americana), apparendo in oltre 40 pellicole da due rulli e nei loro primi lungometraggi .
Dopo l’immenso successo e la fama degli anni ’30, le cose erano diventate più difficili. Una controversia contrattuale tra Laurel e Hal Roach portarono a un trasferimento in diversi studi — 20th Century Fox e MGM — dove persero la libertà creativa. Allo stesso tempo entrambi si ritrovarono in difficoltà finanziarie: Laurel a causa di una lunga lista di costosi problemi coniugali, mentre Hardy aveva un debole per il gioco d’azzardo (una volta perse £ 350.000 in una settimana scommettendo sui cavalli).
Anche la loro salute peggiorò alla fine degli anni ’40, con carriere che rischiavano di scivolare nel reame delle “vecchie glorie”. Il loro film finale, Atollo K (distribuito anche il titolo Utopia o Robinson Crusoeland) fu stroncato dalla critica alla sua uscita nel 1951, anche perché Laurel aveva avuto dolorose complicazioni alla prostata durante le riprese e Hardy aveva sofferto di problemi connessi al suo peso, facendoli sembrare pallidi e malaticci sullo schermo. Il film italo-francese ebbe una produzione tortuosa, esacerbata da una sceneggiatura scadente e da barriere linguistiche che causarono seri problemi di comunicazione sul set. Laurel si unì alla critica in una lettera, dicendo del film, “Per quanto mi riguarda — fa schifo!”
Tuttavia, dopo essersi presi una pausa per riprendersi, nel 1952 la coppia si imbarcò in un tour per risollevare il morale calcando i palcoscenici britannici. La risposta fu tale che li incoraggiò a tornare meno di un anno dopo. A causa di dettagli tecnici con i permessi di lavoro, scelsero di arrivare in Irlanda per le prove prima di dirigersi verso l’Inghilterra, paese natale di Laurel.
Sempre maniaco del lavoro, Laurel scrisse un nuova scenetta per il tour, ‘Birds of a Feather’. La coppia interpreta la parte due assaggiatori di whisky — il loro motto è “Più beviamo, più guadagniamo” — che si ubriacano così tanto che Hardy insiste nel dire che può volare con gli uccelli, prima di cadere da una finestra su un fiume. Lo capiamo dalla presenza di secchi d’acqua. Finisce in un ospedale psichiatrico e il solito caos si scatena quando Laurel fa visita, permettendo a Hardy di terminare con il suo famoso slogan: “Bene, ecco un altro bel casino in cui mi hai coinvolto!”
MIGLIORI AMICI
Ciò che era chiarissimo al pubblico era quanto l’amicizia di Laurel e Hardy restasse forte in questi ultimi anni. Anzi, i loro legami non erano mai stati così forti. Non sembravano mai discutere durante i mesi di viaggi e le esibizioni e si sostennero sempre a vicenda. Quando Laurel si era ammalato negli anni ’40, avendo scoperto di avere il diabete, aveva esortato un riluttante Hardy a recitare per i suoi ruoli in The Fighting Kentuckian di John Wayne del 1949 e nel 1950’s Riding High, con Bing Crosby.
Come nei loro film, i loro stili contrastanti si combinavano magnificamente (basta guardare la danza nel film del 1937 I fanciulli del West (Way Out West) per vedere quanto siano in sincronia), anche se le loro personalità nella vita reale erano l’opposto dei loro personaggi sullo schermo. Laurel era il cervello, lo scrittore e il regista di gran parte del loro lavoro, forte della sua giovanile esperienza nei music hall. Nel frattempo, Hardy era sempre stato felice di lasciare Laurel a scrivere mentre andava a giocare a golf. Il suo punto forte era quello di essere un attore polivalente, qualità affinata da giovane comparendo in circa 250 film, spesso con il soprannome di “Babe”, prima di collaborare con Laurel. Era stata questa dinamica a renderli famosi in tutto il mondo e, si sperava, avrebbe riempito i teatri.
E nel 1953 c’erano ancora molti fan che apprezzavano la confortante familiarità delle scenette di Laurel e Hardy, il duo dai cappelli a bombetta, senza cervello e incline agli incidenti. Si esibivano anche nelle apparizioni pubbliche o nelle interviste. Le persone potevano godere sia della loro amicizia nella vita reale che dei ruoli persistenti che tutti conoscevano così bene: l’ingombrante americano “rovina-effetto”, che gioca con la cravatta, ha un paio di baffetti a spazzolino ed è scioccamente borioso e il sempliciotto inglese che si passa la mano tra i capelli (o quello ce ne rimane) arruffati e che scoppia in pianto.
“La coppia assomigliava così tanto ai loro personaggi cinematografici che quando il sipario si alzò, il pubblico impegnò un minuto o due per capire che stavano vedendo in carne e ossa i loro personaggi favoriti in gioventù”, si leggeva nella recensione del loro spettacolo a Norwich. Dal debutto del tour inglese a Northampton, a ottobre, in poi, il duo aveva un intenso programma che copriva tutta la Gran Bretagna. Durante il Natale del 1953 rimasero a Nottingham per tre settimane per esibirsi in uno spettacolo speciale, realizzando tre spettacoli al giorno e passando il resto del tempo a riposarsi, a volte nella vicina Bull Inn, gestita dalla sorella di Laurel, Olga.
Ma l’umore gioioso che Laurel e Hardy avevano provato arrivando a Cobh non durò, e il tour finì per essere un disastro. Gli orari estenuanti e i costanti viaggi influenzarono di volta in volta la salute degli anziani comici. All’inizio Laurel si prese un raffreddore così grave da farlo diventare sordo per alcuni giorni, provocando la cancellazione degli spettacoli a Finsbury Park, nel nord di Londra. E Hardy, che era sempre stato conosciuto per la sua mole, si gonfiò fino a raggiungere i 150 chili. Mancava di energia, trovava difficile rimanere in piedi a lungo e sudava così tanto che, quando possibile, faceva diversi bagni al giorno.
In termini di vendite di biglietti, che Laurel menzionava nelle sue lettere come “Bus”, vale a dire “Business”, il tour fu una delusione, certamente rispetto alle loro precedenti esperienze. Le prenotazioni venivano annullate e si racconta che gli uscieri spostassero le persone in primo piano per far apparire i teatri più affollati. L’uomo che aveva organizzato il tour, l’impresario Bernard Delfont, fece sì che la coppia si riducesse le quote sui guadagni, con loro grande dispiacere.
“Gli affari son stati sconcertanti a Sunderland”, scriveva disperato Laurel. “È stata la peggior settimana del nostro tour — il pubblico era disinteressato — quindi è stata una settimana infelice per tutti.”
Se non fosse stato per il fatto che le loro mogli li avevano accompagnati, il tour non sarebbe proseguito tanto a lungo. Dopo numerose scandalose relazioni e divorzi, soprattutto per Laurel, i due uomini avevano trovato le donne con cui avrebbero trascorso il resto della vita. Nel 1940 Hardy aveva sposato Lucille, la sua terza moglie, dopo averla incontrata sul set di I diavoli volanti.Quanto a Laurel, il suo matrimonio con Ida nel 1946 era stato il suo quinto. Questa cifra non tiene conto di un’unione di fatto ma include il matrimonio della stessa donna due volte, da una parte e dall’altra di un legame di breve durata con una famigerata cercatrice d’oro. Lucille e Ida, mentre non andavano d’accordo, riuscirono a far andare avanti i loro mariti per un bel po’.
FINE PREMATURA
La salute di Hardy alla fine si arrese. Mentre aveva tentato di esibirsi nonostante la polmonite, fu costretto a fermarsi nel maggio 1954 dopo aver subito un lieve infarto. Il tour terminò bruscamente quando Laurel rifiutò l’offerta di continuare da solo e gli spettacoli finali dovettero essere cancellati. “Anche noi siamo rimasti molto delusi dal non essere stati in grado di adempiere al nostro impegno”, scrisse al direttore del Palace Theatre di Plymouth. “Una gran sfortuna per tutti gli interessati, avrebbe potuto essere una settimana proficua e felice.” Salparono dall’Inghilterra avendo espresso la speranza di tornare presto — ma non fu così.
Laurel e Hardy non avrebbero più lavorato insieme. Dopo l’infarto Hardy perse la bellezza di 45 chili, ma la sua salute continuò a peggiorare ed ebbe diversi infarti, uno così grave che lo rese incapace di parlare. Trascorse il resto dei suoi giorni a letto. Il 7 agosto 1957, l’americano morì all’età di 65 anni. Laurel aveva il cuore spezzato e promise di non esibirsi più.
“Mi manca più di quanto chiunque mai saprà e si sentirà completamente perso, ma conserverò per sempre i meravigliosi ricordi che ho di lui e le molte volte felici che abbiamo condiviso insieme in passato”, scrisse a un amico. Quando la sua mancanza di salute gli impedì di partecipare ai funerali, accettò tristemente la situazione: “Babe avrebbe capito”.
Laurel passò i suoi ultimi anni a rispondere a ogni singola lettera ricevuta dai fan e ad offrire consigli ai giovani comici che lo contattavano, tra i quali Peter Sellers, Jerry Lewis e Dick Van Dyke. Dopo aver regalato al mondo della comicità più dei suoi oltre 100 film con Hardy, il 74enne Laurel morì il 23 febbraio 1965.
Tra quelli al suo funerale c’era la leggenda del film muto Buster Keaton, che ha pagato l’ultimo tributo. “Chaplin non è stato il più divertente. Non ero il più divertente. Quest’uomo è stato il più divertente “.
History Revealed, gennaio 2019