Nel suo tipico stile tagliente e sarcastico, Marco Travaglio riporta il preoccupante episodio avvenuto durante un cenone di Capodanno con esponenti di Fratelli d’Italia, confrontando la scena a una tragicomica avventura alla Fantozzi. L’articolo descrive come l’onorevole Pozzolo, dal passato politico variegato e dalle preferenze culturali eclettiche, abbia estratto un revolver durante la festa, causando il ferimento accidentale del genero di un agente di scorta. Travaglio critica aspramente l’apparente negligenza e stupidità dell’azione, sottolineando l’ironia della situazione e il rifiuto di Pozzolo di collaborare con le indagini, invocando l’immunità parlamentare. Con una vena di cinismo, l’articolo prevede un futuro ancora più grottesco per i festeggiamenti di Fratelli d’Italia, immaginando scenari ancor più assurdi e pericolosi.
* * *
Le scene di caccia in Basso Biellese al cenone con i Delmastro, sfociate nel ferimento di un giovane con la pistola del deputato Pozzolo e chiaramente ispirate alla saga di Fantozzi, confermano che i Fratelli d’Italia non sparano solo cazzate e, più che fascisti, appartengono alla categoria descritta da C. M. Cipolla: gli stupidi, che danneggiano gli altri, ma anche se stessi. Perciò hanno la scorta. Prendete l’on. Pozzolo, finiano, poi leghista, ora meloniano, fan di Ratzinger e Bukowski (due gocce d’acqua), celebre per il tweet profetico “Mai visto una pistola sparare da sola”. Il 31 dicembre non sa cosa portare al veglione della Pro Loco. Panettone? Pandoro? Spumantino? Banali. Meglio il revolverino North american arms appena comprato per difendersi dagli ayatollah, che gliel’han giurata per il suo sostegno alla “resistenza iraniana” inserendolo sulla lista nera subito dietro a Rushdie. Alle ore 23 Delmastro se ne va, come l’orchestra del maestro Canello che al cenone di Fantozzi&C. parte col countdown un’ora prima arretrando furtivamente le lancette per anticipare la mezzanotte e poi fugge in un’altra festa pagata meglio. Mentre tutti estraggono petardi, stelle filanti, cappellini e lingue di Menelik, Pozzoli sfodera il fiammante pistolino, ovviamente carico: “Bel gioiellino eh? Ragazzi, volete provarlo?”. Sarà mica colpa sua se parte il colpo che centra il genero di un agente di scorta di Delmastro dimenticato lì. Ci mancherebbe che uno non potesse più sparare neppure a Capodanno. Purtroppo la solita Procura rossa ha aperto l’ennesima inchiesta a orologeria e ha preteso financo di passare la versione dell’onorevole pistolero all’esame Stub. Ma lui ha rifiutato di consegnare i vestiti perché sarebbero coperti da immunità parlamentare (che non copre più neppure per le persone, fuorché per voti, opinioni, arresti, intercettazioni, perquisizioni e sequestri). La prossima volta la invocherà anche per l’alcol test, peraltro superfluo (lui è così anche da sobrio).
Intanto FdI fa sapere che la sparatoria è “un fatto di cronaca senza rilevanza politica”: mica è il Capodanno di Conte a Cortina (peraltro disarmato). L’anno prossimo FdI festeggerà con una battuta di caccia. Il Pozzolo arriverà in uniforme da generale prussiano a bordo di un tank Lince restituito da Zelensky, passerà a Delmastro il trombone da brigante calabrese: “Tenghi, tanto è completamente sca…”. E lì la valle sarà squarciata da una tremenda esplosione. Il sottosegretario verrà coperto con frasche mentre l’onorevole s’infilerà il minirevolver nella cintura esplodendo inavvertitamente un colpo che estinguerà la sua attrezzatura da riproduzione. E da allora indosserà dei mutandoni con un’eloquente dicitura: “Chiuso per lutto”.
Il Fatto Quotidiano, 3 gennaio 2024