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DAVE CHAPPELLE: HBO HALF HOUR (1998) – Traduzione italiana

Trascrizione integrale del primo "HBO Comedy Half Hour Special" di Dave Chappelle. Andato in onda il 9 gennaio 1998

Ho iniziato a 14 anni, è stato allora che mi sono reso conto. Wow, dieci anni prima di me. Sì, ma ho una curva dell’attenzione bassissima, sto già pensando di smettere e far qualcos’altro. Sapete quale fu il mio primo lavoro? Dovevo mettermi un costume del cazzo da biscotto e distribuire volantini per un ristorante alla Capitol Hill – che si chiamava “Cookie Bay”. – Il “Cookie Bay”? In pieno agosto. Da che tipo di biscotto eri vestito? Da povero, irascibile e sudato biscotto al cioccolato…

Signore e signori, in arrivo per voi da San Francisco, diamo il benvenuto a Dave Chappelle! Grazie! Grazie a tutti voi. Grazie. Come va, San Francisco? Mi piace la vostra città, è bellissima. Un posto molto colorato. Non ho visto molto. Mi ha chiamato un amico e mi ha detto: “Dave, “ti diverti a San Francisco?” Certo. “Hai visto i monumenti?” No. “Vuoi andare a vedere Alcatraz?” Che razza di nero entrerebbe in prigione tanto per sport? Ho degli amici in carcere che non visito. Non sopporto le prigioni e non mi piace la polizia. Mi hanno svaligiato casa a New York, non l’ho neanche chiamata la polizia. Volevo, ma non posso… Casa mia è troppo bella. Non che sia un granché, ma è troppo bella per me. Conoscete i poliziotti di New York. Appena aprono la porta: “Ehi, il ladro è ancora qui! “Caso risolto, Johnson. “A quanto pare si è introdotto qui e ha appeso foto della sua famiglia “dappertutto! “Mai vista una cosa del genere.”

Cerco di stargli alla larga. Una volta ho dovuto pagare la cauzione a un amico in prigione, è stato orribile. Ero spaventato. Ho dovuto camminare dritto nel ventre della bestia. Cercavo di sembrare il meno minaccioso possibile. “Salve. “Sono qui per prendere un amico…” “Oh, bene. “Già che sei qui… Somigli a una descrizione. “Cammina da questa che controlliamo.” È così che ci beccano. Vittime di quelle maledette descrizioni. Potrei portare rancore e dare la colpa ai poliziotti, ma no… Vi dico io di chi è la colpa: di quei maledetti ritrattisti degli identikit. Continuano a disegnare lo stesso fratello tutte le volte. Chi è quest’uomo generico a cui somigliamo tutti? Mi piacerebbe vedere quando lo fanno. Nella stanza degli interrogatori: “L’ha visto? “Ha visto l’uomo che ha cercato di derubarla?” Sì! “Sì, l’ho visto! “Era alto 1.80! – Uno e ottanta? – Sì. – E portava il cappellino al contrario. – Bene. “È un’ottima descrizione: il cappellino – era al contrario… – Sì. – Ed era nero. – Ok. “Grandi labbra, naso largo, pene ciondolante. Signore, non dica altro! “Lo disegnerò a memoria. “Fammi vedere se ne ho uno pronto che facciamo prima.” Alla radio dicono: “A tutte le pattuglie, “cerchiamo un uomo di colore tra l’1,40 e i 2,10 di altezza. “Pesa tra i 60 e i 170 Kg. “Ha le Nike. Trovatelo!

I criminali sono pazzi. Non so nemmeno perché lo fanno. Se vogliono beccarti, ti beccano. Possono. Hanno la scientifica. Ne avete sentito parlare? Quei tizi trovano indizi che nessuno immagina di cercare. Dico sul serio. Se lasci un pelo pubico sulla scena del crimine loro lo troveranno. “Che cavolo è questo? Tutti indietro! “Abbiamo una pista.” Guardano il pelo e cominciano a ricavarne informazioni. “Sembra ci sia stata una colluttazione. “Ora del decesso: 3:07” È incredibile. Una volta ho visto un processo su Court TV. È stato imbarazzante. Era un caso di abuso sessuale, ma sapevo che l’imputato mentiva, si capiva. Si difendeva con troppa enfasi. Le sue risposte non avevano nulla a che fare con le domande, erano del tutto irrilevanti. Gli facevano domande facili: “Si trovava vicino alla scena del crimine la sera dell’incidente?” “Figlio di una cagna, ti ho già detto che lavoro al Burger King!”
È andata avanti così per ore. Poi il procuratore si è stancato della farsa… Ha chiamato gli esperti della scientifica a testimoniare. Hanno detto: “Vostro onore, “siamo pronti a testimoniare. “Abbiamo trovato sperma dell’imputato… “sotto la stufa.” Ho pensato: “Maledizione!” Altro che impronte digitali. Se trovano il tuo sperma, sei stato lì almeno un minuto. Ma quello che mi chiedevo… Sotto la stufa? Si trova così facilmente lo sperma? O lo hanno cercato? Entrano sulla scena del crimine: “Questo posto è un casino… “Cercate lo sperma!” Oppure entrando, qualcuno è scivolato? “Oh, mio Dio! “Che diavolo era? “Sperma!” Ne trovano su ogni scena del crimine. Cosa stava facendo il ladro? – Abbiamo la merce, filiamocela! – Aspetta un attimo… “Devo lasciare il mio biglietto da visita. “Il bandito dello sperma colpisce ancora!”

Non capisco più cosa succede… Davvero. Guardavo la TV, ditemi se sono io… Forse sono impazzito. Sono impazzito io o le pubblicità non c’entrano più nulla con il prodotto? Fino alla fine non capisco nemmeno di che cazzo stiano parlando. Ormai è tutto una sorpresa. Avete visto lo spot della donna che ha un occhio nero? C’è questa donna che compare in TV, con un occhio nero e piange: “Io fumo crack “e mio marito mi picchia…” Poi si sente una voce che dice: “Hai preso il latte?” Cosa diavolo c’entra? Non ha nulla a che fare col latte… Non sono un esperto di pubblicità, ma posso fare uno spot migliore di quello. Lo farei molto semplice, col primo piano di una tetta. Con lo slogan: “direttamente dal produttore”. Se non si vende così, non lo venderà nessuno, ve l’assicuro. Siamo nel 1997, le tette sono l’industria del 1997. Certo che lo sono, io sono un cliente… Sono andato in uno strip bar alle tre di pomeriggio. Non va bene. Cioè, non sarebbe grave se fossi passato davanti per caso e avessi deciso di entrarci. Macché. La verità è che sono uscito di casa apposta per vedere delle tette. Non potete giudicarmi, ci sono tette là dentro. Gli uomini sono così. Se uno ti corre incontro e dice: “Ehi! “Non entrare in quell’edificio. Ci sono donne nude che mostrano il seno.” Saresti come un bianco in un film dell’orrore: “Farò meglio a controllare… “Voglio vedere di persona.” Gli strip bar sono posti strani… Non dico che siano posti da evitare. Io ci vado, ogni tanto… Ma sono posti strani, con una strana moralità. Ogni volta che vado a uno strip bar ci sono sempre dei tizi che spuntano fra il pubblico e mi urlano: “Ehi! “Ehi, amico… Signore? “Signore! Le dispiacerebbe levarsi il cappello? “È una mancanza di rispetto verso le donne…” Certo, posso metterle 20 dollari nel culo, ma sarà meglio farlo senza cappello in testa. “Mi scusi, amico mio. “Ecco qua, Bubbles. “Scusate per l’incidente del cappello.” Sapete perché quei bar sono così popolari? Perché gli uomini non sanno affrontare le donne nella realtà, così a volte dobbiamo ricorrere alla fantasia. La realtà in questo senso è molto triste. Le donne hanno fatto molti progressi in brevissimo tempo e questo cambia tutto. Non posso impegnarmi in un rapporto. Ho appena mollato la ragazza, sono evaso da “Shawshank”, sono libero. Non voglio tornare indietro. Non riuscivo neanche a discutere con lei. Si dovrebbe riuscire a parlare, se c’è un problema nel rapporto. Si dovrebbe riuscire a parlare di qualsiasi problema, vero? Ma voi donne dovreste attenervi all’argomento specifico. Tirate in ballo qualsiasi argomento, pur di vincere… Vi faccio l’esempio dei piatti: “Piccola, potresti almeno lavare il piatto quando hai finito di mangiare?” “Eiaculatore precoce.” “Come? “Perché tiri fuori questa cosa? “Non credo nemmeno di esserlo.” Non credo, se vengo è perché è il momento giusto, altro che cazzi! Per quanto mi riguarda, non vengo veloce abbastanza, sono stufo di farmi sempre denigrare. “Dave, come hai potuto? “Come hai potuto venire?” “Stavo scopando! “Tu che cercavi di fare? “Venire? Beh, ti ho battuto… “Devi lavorare sui tuoi tempi, piccola, il mio record è 1′ 20”. Non puoi arrabbiarti con me per avere obiettivi diversi nel sesso. Sono uno scopatore sprint. Voglio solo stabilire il mio record personale. È come alle Olimpiadi. “Ed ora ecco l’uscita!” Non andava tutto male, non resteresti altrimenti. No, non è vero, io lo farei. Ci divertivamo, guardavamo del porno insieme, ecco quant’era giusta. So che sembra sconcio, ma è divertente. S’impara a conoscersi a vicenda. E lei ha imparato a conoscere me. Una volta guardavamo un porno insieme, non scorderò mai la prima scena del film. Era roba hardcore. Due uomini e una donna che trombano. La salto immediatamente. Era troppo per i miei gusti. La scena dopo era con due donne e un uomo. Mi ci sono soffermato un minuto. Dovevo vedere di cosa si trattava. E lei l’ha notato… “Ma cos’è? Cos’è questa schifezza?” Due uomini e una donna: gli uomini non si toccavano, ma le donne sì. Due donne sì, due uomini no. Perché fa schifo agli uomini? Vi spiego io perché. E datemi pure del pazzo, ma penso che ogni uomo etero abbia una regola. È la regola di un pene solo a fantasia. Il mio cazzo è la star della mia fantasia. Nessun altro pene può fare la guest star nelle mie storie. È un ruolo per Dave Chappelle. Dovete guardare al quadro d’insieme: con due donne e un uomo in una stanza è tutto diverso, è pieno di carezze ed abbracci, amicizia e cooperazione. Il lavoro di squadra funziona alla perfezione, amici miei. Ma con due uomini e una donna sola in una stanza il lavoro di squadra non va. Sarebbe un po’ brutale, se volete un mio parere. “Io le prendo i capelli!” “E io la sculaccio!” La poveretta finisce come un pollo allo spiedo. “Aiuto! “Tiratemi fuori!” Nella vita… Ci sono troppe stronzate che ti stressano. Tutto il mondo è infestato dalla droga. Dall’odio e dalla droga. Odio le droghe. Sapete che mi ha detto un amico? Sapete con cosa ha a che fare? Il suo padrone di casa è un tossico di crack. È terribile. Ti mette pressione. Se il tuo padrone di casa si fa di crack, vuol dire che DEVI avere l’affitto! Viene e fa: “Ce l’hai l’affitto?” Non è neanche il giorno giusto, è solo il 10. “Dai, mi serve! “Dammi solamente 20 dollari oggi e poi… “Il resto alla fine del mese.” Ogni paio d’ore: “Ehi, mi serve un altro po’ d’affitto. “Questo posto cade a pezzi, spese impreviste.” Arrivi a casa in anticipo da una festa e lui è a casa tua, che fruga. “Che ci fai in casa mia?” “Dov’è il lavabo, sono venuto a ripararlo.” “È in cucina!” “Credevo fosse nel cassetto. “Verrò a ripararlo domani, quando passo per l’affitto.” Sapete cosa odio delle droghe? Quando quelli della mia età o più vecchi si fanno di crack, mi girano le palle. A un certo punto sei troppo vecchio per sperimentare con le droghe, dovresti piantarla. Se non l’hai fatto prima di un certo punto, non l’hai fatto e basta. Comunque va bene drogarsi da vecchi. Hai 75 anni, ti sei guadagnato il diritto. Cazzo, se avessi 75 anni, mi farei di coca, eroina, tutto, me ne sbatterei i coglioni. Camminerei per strada e penserebbero: “Cazzo, quel vecchio è fuso.” Non puoi farti tutto. Forse l’erba. Se devi farti qualcosa, fatti una canna. L’erba non è come tutto il resto. L’erba è una droga di sottofondo. Puoi farti un po’ d’erba e rimanere ancora lucido, non sei perfettamente a posto, ma funzioni. Niente di più dell’erba, però.

Ho fatto quell’errore una volta, un tipo a una festa mi ha dato della roba. Mi fa: “Amico, prendi questo: “è un funghetto.” L’ho messo via e poi me ne sono dimenticato. Un paio di giorni dopo l’ho trovato in tasca e ho pensato: “Perché no?” Perché pensavo che fosse come l’erba, roba da sottofondo! Avevo pianificato la giornata come se fosse stato erba… Lo mastico, poi vado a tagliarmi i capelli dal barbiere e quindi al cinema. Lo mastico… Fino a qui, tutto bene. Poi sono andato dal barbiere, circa un’ora dopo… È divertente, perché fra me e me pensavo: “Uh, “questa roba fa schifo! “Sa di piede d’atleta, “ho un po’ di nausea, ma non sono davvero sballato.” Poi ho guardato lo specchio e ho visto il riflesso del barbiere. Sembrava che un pene gigante mi stesse tagliando i capelli! Mi sono cagato sotto. Ho iniziato a dirmi: “Dave, calmati. “Sei fatto. “È l’effetto della droga. “Ok, sai bene “che è impossibile “che un pene “possa tagliarti i capelli.” Ma ho iniziato a spaventarmi, non ce la facevo più. Sono saltato su dalla sedia, coi capelli tagliati a metà. Poi ho dato al barbiere una manciata di soldi. È stato strano, le palle si sono aperte… Sono corso a casa il più in fretta possibile, stavo sclerando! Ho guardato l’orologio ed erano le 2:42. Ho detto: “Cazzo! “Le 2:42. “Devo ripigliarmi, “non mi sono mai sballato così presto.” Mi faccio una doccia. Ero ancora sballato. Mi dico: “Forse la musica mi aiuterà.” Ho ascoltato ogni CD che avevo ed ero ancora fatto. “Esercizio! Ecco che farò!” Ho fatto il giro di corsa del quartiere quattro volte! Ancora sballato. Ho fatto un pisolino. Mi sveglio. Sto a pezzi. Guardo l’orologio ed erano le 2:43, cazzo!

Ascoltate questa canzone. È la canzone che cantava mia nonna quando puliva. È uno spiritual. Una canzone da schiavi. Non tutti lo sanno. Voi bianchi fischiettate quando lavorate… Da questo si capisce che tipo di lavoro fate veramente. Io studio queste cose. La cosa importante sulle razze è leggere e vedere un po’ di cose… E viaggiare è sempre una buona cosa. Viaggiare mi ha reso un intenditore di razzismo, per così dire. Differisce da regione a regione. Qualcuno è stato giù al Sud? Quindi sapete di cosa sto parlando. Il razzismo laggiù è così al bacio, cazzo… È perfetto. Cotto alla perfezione. È normale, è alla luce del sole… Non ci sono segreti in Mississippi. Tutti sanno qual è la prassi. – Buongiorno, negro! – Buongiorno, signore!

Qui no. Qui nelle grandi città è diverso, è come un segreto. E dovremmo essere come loro. Dovremmo parlare apertamente e sfogarci un po’… Con dei limiti, però. Senza dire tutto ciò che vi passa in mente, sarebbe forse un po’ troppo. Un bianco cammina per strada, pensando ai fatti suoi e un fratello gli si avvicina: “Ciao, “tu, oppressore bianco, schiavista stupratore dell’Africa.” “Ma ciao, “mio amico grandi labbra, tiralance.” “Touché, muso pallido. “Dimmi un po’, che hai fatto oggi, eh? “Opprimi nuove terre e ne converti i popoli al cristianesimo contro la loro volontà?” “E tu cos’hai fatto oggi? “Ti sei scottato i labbroni con la pipa del crack e hai saltato il colloquio di lavoro?” “Calma, bianco, questa era pesante. “Queste chiacchiere mi hanno messo sete. “Se mi vuole scusare, vado al negozio coreano a prendere qualcosa da bere… “Salve… “Occhi a mandorla che distruggi l’economia del quartiere, aprendo il tuo negozio “e prendendo i soldi dalla nostra comunità.” “Oh, buon pomeriggio, tu che dai sempre un’occhiata senza comprare nulla, “negro dal fare sospetto.” Dopo un po’ potrebbe diventare eccessivo.

Non c’è niente da fare, se sei americano sei razzista. Impariamo sin dall’inizio a generalizzare. Non guardiamo mai agli individui, raramente lo facciamo. Io sono razzista e so di esserlo. Sapete come lo so? Perché l’altro giorno sono stato razzista con me stesso. All’improvviso mi sono confuso. Ho dimenticato in che squadra sto. Stavo sfogliando un giornale e mi è balzato all’occhio un articolo che parlava di uno che ha denunciato i grandi magazzini. Non lo hanno lasciato vestire da Babbo Natale perché è nero… E mi ha sollevato la decisione dei grandi magazzini, ma è sbagliato… Non c’ero preparato. Non ero pronto all’idea di un Babbo Natale nero, avrebbe fatto cagare… Non avremmo potuto scartare i regali fino al 28, 29. “Scusate il ritardo, bambini. “Babbo doveva passare da delle gnocche a Las Vegas… “Ho dovuto vendere dei regali per tornare. “Dove sono i biscotti?”

Siete un gran bel pubblico. Davvero. Sono felice di vedervi qui. Sono nervoso… Lo sono. Spero di non diventare troppo famoso con questo speciale. Non voglio essere così famoso, voglio piacere per quello che sono. Un ragazzo molto famoso non sa mai perché piace alla gente… Per questo motivo, se sfondo, dovrò fare dei test alla gente. Se conosco delle ragazze dovrò travestirmi al primo appuntamento. Per vedere se sanno chi sono davvero. Al primo appuntamento la vado a prendere direttamente al lavoro. E poi la faccio salire su un camion della spazzatura. Solo per vedere come reagisce. Direbbe: “Aspetta un attimo… “Ti sembro un sacco d’immondizia? “Non vedo sacchi neri da far salire su lì. “Porta via da qua quel camion, chi ti credi di essere?” In quel momento mi toglierei la maschera. “David Chappelle!” “Esatto, troia!” Grazie, grazie mille. Ho avuto l’heckler peggiore di tutti, sapete chi era? Un’epilettica! Cosa cazzo puoi dire a una che ha una crisi durante lo spettacolo? – Ero al Washington Square Park. – Colpa delle luci? Non sapevo cosa fare, pensavo mi prendesse in giro, perché girava in tondo e poi ha iniziato a scuotersi. Sembrava stesse ballando, ma poi è caduta e stava avendo un attacco! Come se avesse usato la sua crisi per disturbarti. Sì, e poi qualcuno ha gridato: “Prendete un cucchiaio!” E otto persone avevano dei cazzo di cucchiai in mezzo al parco. – “Chi va in giro con un cucchiaio?” – Beh, gli eroinomani, per farsi la roba. Oh, è il cucchiaio che vorresti in bocca. Preferirei ingoiare la lingua che avere un cucchiaio per l’eroina in bocca.

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